Cingolani pressa i tedeschi. Guerini mette in guardia sui russi. L’eredità di Draghi sul gas si decide in due giorni

Le telefonate del ministro della Transizione ai colleghi europei: oggi quella decisiva con Habeck. Dalla Difesa alzano l’allerta sui gasdotti nel Mediterraneo, dopo le informazioni ricevute dall’intelligence tedesca: si teme una reproduction dell’attacco al Nord Stream. Il successo dell’Italia in Ue sul file energetico si gioca in queste ore

Non fosse che si è alla high quality, questa ansia di volere indicare alla strada all’Europa apparirebbe forse meno titanica. E invece, per una serie di accidenti non previsti, proprio mentre si accinge al passaggio di consegne, il governo di Mario Draghi si ritrova a dover gestire, con ruolo di capofila obbligato, la partita del fuel. Che investe Roberto Cingolani, ovviamente, impegnato in queste ore a convincere, uno a uno, i suoi colleghi che nei vari stati membri detengono le deleghe sull’Energia. E riguarda però anche Lorenzo Guerini e la complessa macchina della Difesa. Perché quello che è successo nel Mar Baltico, il sabotaggio al Nord Stream, impone di alzare l’allerta affinché un attacco analogo non avvenga anche nel Mediterraneo, ai gasdotti che lo attraversano. E per questo uomini e mezzi sono stati mobilitati.

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